Gaia nel mondo

Gaia degli alberi

Ecco qua, Gaia è uscita e se ne va per il mondo, dal 28 aprile è in tutte le librerie ( se non la trovate, lamentatevi con i librai) e visto che non è solo una ma ben quattro ragazze magiche, sta già preparando delle belle sorprese:

  • il 19 maggio, per il mio compleanno, mi porta al Salone del Libro di Torino in una sala che si chiama il bosco dei libri e pare fatta apposta per Gaia. Ma come non bastasse a parlarne con me ci saranno Sabrina Rondinelli ed Emma Galeotti, e io non vedo l’ora.
  • già che mi trovo, prima di valicare di nuovo le alpi, il 21 maggio, per bookcity la lettura intorno, incontro le giovani lettrici della biblioteca Fra Cristoforo a Milano, municipio 5, questa volta però con Il mondo ha bisogno delle ragazze.
  • poi torno la settimana seguente, presentazione di Gaia a Milano, in Feltrinelli Duomo.

E come primo mese diciamo che ci basta, poi ho delle pagelle da compilare, dei maturandi da interrogare, per meritarmi le vacanze.

STORIE DI RAGAZZE, RAGAZZI E FORESTE

La mia famiglia sono le mie radici,
le mie amiche sono la mia foresta.

Gaia degli Alberi, Alessandra Spada, Solferino Libri. Schizzo preparatorio a china.

Per mesi ho trascurato questa pagina, ma ho scritto altro.
Ho scritto una nuova storia, La Storia che avevo nel cuore da sempre anche prima di saperlo.
È un racconto di foreste e di ragazze che le vogliono salvare, ma scrivendo ho scoperto che da sempre sono loro a salvare noi.

Per ora non posso dire moltro altro, se non che sarà in libreria tra dodici giorni, ci saranno i miei disegni.

La storia era lì sottoterra come un seme, e io non lo sapevo.
Poi il tempo ha cominciato a correre e a dilatarsi, tutto è andato veloce da far girar la testa.
Pensavo di avere un’idea e invece avevo un libro.
Scarabocchiavo nel mio quaderno, quando mi hanno mandato la prima prova di copertina.
Lì per lì mi sono sentita come quando non sai ancora se la creatura che hai in pancia ha tutti i pezzi al posto giusto, e ti arrivano a casa i parenti con la culla e le tutine.
Ma poi la storia si è scritta da sola, anzi non diciamo frottole, lei si snodava davanti ai miei occhi come un film e io la inseguivo come una forsennata con la matita in mano, sudando per trovare le parole giuste per raccontare quello che stavo vedendo.
E se non mi avessero mandato la copertina, io la mia storia me la sarei covata ancora un po’, tipo gravidanza dell’elefante e avrei studiato altri cento libri sulle foreste, ché gli esami non finiscono mai.

Poi sono venuti i disegni. Disegno alberi da che ne ho memoria, ma da un giorno all’altro Michela ha detto: ” belli, sì, mettiamoli nel libro, ce la fai a farne venti per ieri?” E ora le mie foglie sono lì tra le pagine della storia.

E il 19 maggio, io e la mia storia saremo al SalTo, e la sindrome dell’impostore sta bussando prepotente alla mia porta.