Cambio destinazione

Allora il mio ragazzo parte.

Non è per niente preoccupato, dice. Bene.
A parte che ci sono parecchie cose da fare e lui mi sembra molto molto rilassato, ma meglio così che il contrario.

Settimana scorsa per mettere un po’ di pepe sull’attesa, ci hanno comunicato che la mamma single che avrebbe dovuto ospitare lui e Carl, studente tedesco di cui non sapevamo nulla, ma nel quale riponevamo molte speranze, almeno di rispolverare il tedesco, beh insomma mamma Maria si è tirata indietro. Ha dei problemi e non se la sente di ospitare per quest’anno.

Il ragazzo rilassato ha mostrato un minimo di preoccupazione, poi ci ha messo sopra molte ore di sonno di seguito.

Noi ci siamo un po’ dispiaciuti, ce lo eravamo già immaginati al mare nella casetta con Maria e le sue bambine,  ma si sa immaginare troppo è una tecnica dell’ansia.  La scuola ci sembrava ottima e avevamo già anticipato i costi extra per il corso di letteratura francese, ché non possiamo permetterci un rientro a volo libero nel liceo francofono l’anno dopo.

Oggi ci hanno comunicato che una nuova famiglia si è resa disponibile e che non ci sarà bisogno di cambiare scuola, bene.

Ma dato che il destino è beffardo, la nuova famiglia sarà sì al mare, in quel bel posto sulla Manica che già ci immaginavamo.
Ma invece di una modernissima mamma single con due fatine che amano frozen, sarà una specie di tribù con cinque figli che vanno dai tre ai dodici anni. Tutti pigiati in una semidetached house.
Il mio ragazzo sarà sempre il maggiore, si vede che è il suo destino, ma in una sorta di contrappasso per tutte le volte che si è lamentato dei suoi fratelli, dovrà dividere casa con tre fratelli e due sorelle minori.
Tipo un po’ l’Apprendista Stregone quando cerca di abbattere la scopa e gli si moltiplica sotto gli occhi. E per non sentire troppa nostalgia, ci saranno anche due gatti.

Almeno quando tornerà apprezzerà la pace della nostra silenziosa casetta…