E così la nostra casetta sta prendendo forma.
Non posso dire che non sia più un cantiere, data l’intensa frequentazione di operai e l’enorme ammasso di detriti che ancora invade il giardino.
Non posso dire che sia in ordine, la situazione è più o meno quella in fotografia, ci vorrà del tempo che per ora sembra prigioniero dell’effetto domino. Se l’elettricista non finisce, noi non possiamo montare gli scaffali nel seminterrato. Se non montiamo gli scaffali nel seminterrato, non possiamo riordinare il piano terra.
Se non possiamo sgomberare il piano terra, non abbiamo una stanza dove dormire.
Insomma tutta una catena di periodi ipotetici piuttosto faticosi.
Ma non so perché, d’improvviso questa fatica mi sembra più leggera.
Forse che siamo arrivati a uno stato di stanchezza ormai lisergico.
Forse perché ridurre di due terzi il numero dei figli grazie agli scout, alleggerisce di per sè.
Di sicuro ogni volta che faccio la pipì coi piedi sulle margherite che ho disegnato io, l’umore mi migliora.
Il fatto poi di possedere addirittura un bidet, da ieri in funzione, è emozionante.
E anche dormire tutti insieme, nell’unica stanza veramente finita, noi per terra di fianco al letto a castello, uno sopra l’altro come i Croods, con i gatti che si infilano felici nei buchi facendo le fusa, ché finalmente questi umani hanno capito il senso della famiglia, anche questo ha il suo fascino.
E una volta tanto voglio sistemare questa casa con calma, nessuno ci corre dietro, per la prima volta, dopo tanto tempo.
È un lusso che mi voglio godere fino in fondo.